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Domande frequenti

CENTRO DI ASSISTENZA TECNICA E MANUTENZIONE SU CALDAIE E CENTRALI TERMICHE COMPILAZIONE LIBRETTI D'IMPIANTO E ALLEGATI CON BOLLINI VERDI

:: Che cosa si intende per impianto termico?
Per impianto termico deve intendersi l’impianto come definito dall’allegato A) n. 12 del D. Lgs 192/2005 e cioè “un impianto tecnologico destinato alla climatizzazione estiva ed invernale degli ambienti con o senza produzione di acqua calda per usi igienici e sanitari o alla sola produzione centralizzata di acqua calda per gli stessi usi, comprendente eventuali sistemi di produzione, distribuzione ed utilizzazione del calore nonché gli organi di regolazione e di controllo;sono compresi negli impianti termici apparecchi quali stufe, caminetti, radiatori individuali, scaldacqua unifamiliari; tali apparecchi,sono tuttavia assimilati agli impianti termici quando la somma delle potenze nominati del focolare degli apparecchi al servizio della singola unità immobiliare è maggiore od uguale a 15 KW”.
Chi è il responsabile dell'impianto termico?
Il responsabile d'impianto è il proprietario o l'occupante o per essi un terzo responsabile.

Con l'emanazione del recente decreto legge 192 del 19 agosto 2005 vengono modificati le cadenze periodiche delle operazioni di controllo tecniche legate alle esigenze di efficienza energetica e di salvaguardia dell’ambiente,andando ad annullare le precedenti normative vigenti in materia(Dpr 412/93- Dpr 551/99) Di seguiti riportiamo Le principali indicazioni del nuovo decreto Apparecchi soggetti alle verifiche · Caldaie < 35 kw · Stufe · caminetti · radiatori individuali, · scaldaacqua unifamiliari al servizio della stessa unità immobiliare con potenza complessiva al focolare maggiore o uguale a 15 kW GERARCHIA DELLE INDICAZIONI PER I CONTROLLI E LA MANUTENZIONE 1.Istruzioni tecniche del costruttore dell’impianto termico 2.In assenza delle prime, istruzioni tecniche dei vari produttori dei singoli componenti dell’impianto 3.In assenza delle prime e delle seconde, Norme UNI e CEI di riferimento (UNI 10436 per impianti fino a 35 kW e UNI-CTI 8364 per impianti sopra i 35 kW) 4.In assenza delle prime tre, valgono i nuovi intervalli minimi di Legge prestabiliti al Comma 2 dell’Allegato L per i CONTROLLI di cui agli Allegati F e G IMPORTANTE: la gerarchia dei CONTROLLI NON E’ CAMBIATA, ma sono stati allungati gli intervalli minimi di Legge in assenza di ogni altra indicazione, come era già previsto nel DPR 551/99 !! Peridiocità di manutenzione IMPIANTI a GAS FINO a 35 kW -l’intervallo dei controlli** (Allegato G), dell’eventuale manutenzione e della verifica dei fumi** passa a 4 anni per gli impianti con generatori a gas di tipo C -ovunque installati- e per gli impianti con generatori a gas di tipo B installati all’esterno di locali abitati, fino a che non raggiungono gli 8 anni di età (quindi in questi casi nei primi 8 anni di vita dell’apparecchio avrò 2 manutenzioni obbligatorie, anziché le attuali 8). --per tutte le tipologie di generatori a gas di età superiore a 8 anni, e per tutti quelli di tipo B installate all’interno di locali abitati l’intervallo di controllo, manutenzione** e di verifica dei fumi** passa a 2 anni. ** salvo indicazioni diverse del costruttore dell’impianto, o del generatore, o delle Norme UNI applicabili; in ogni caso per impianti <= 35 kW la prova fumi deve essere fatta almeno ogni 4 anni (mai con periodicità inferiore, ma solo superiore se la manutenzione richiede scadenze più corte)

Si.Abbiamo la possibilità di stipulare degli abbonamenti di manutenzione programmata per tutti gli impianti a gas (caldaie,scaldacqua e climatizzatori)con soluzioni e pagamenti personalizzati.

Per sapere il consumo effettivo della tua caldaia bisogna effettuare il controllo del rendimento della combustione,in modo da poter valutare il rendimento del generatore di calore.
Chi ispeziona lo stato degli impianti a gas?ci sono delle sanzioni per la mancata manutenzione?
Le verifiche degli impianti autonomi (<35 kw)sono affidate dai Comuni con più di 40.000 abitanti oppure dalle Province nel caso di Comuni con meno di 40.000 abitanti. E’ importante comunque sottolineare che tale verifica è solamente una 'visita ispettiva' e non sostituisce la manutenzione periodica dell’impianto, che rimane obbligatoria ed è demandata al tecnico manutentore di vostra fiducia. Il responsabile di impianto (proprietario/occupante) o il Terzo Responsabile (se è stato nominato) è passibile di una sanzione da 516 a 2.582 Euro (da 1 milione a 5 milioni di Lire) nel caso in cui non adotti tutte le precauzioni atte a contenere i consumi di energia dell'impianto, o nel caso in cui non provveda a far eseguire le manutenzioni di Legge. IMPORTANTE : La mancata manutenzione e/o il mancato adeguamento degli impianti non sicuri costituiscono inoltre una violazione penale ai sensi della Legge nr. 1083 del 1971.

La manutenzione delle apparecchiature di riscaldamento è regolata dal DPR 412/93 che distingue tra manutenzione ordinaria e manutenzione straordinaria. La prima riguarda gli interventi necessari per il normale funzionamento delle apparecchiature, la seconda gli interventi più importanti compresa la sostituzione totale o in parte delle apparecchiature stesse. Detto Dpr 412 individua come responsabile dell'impianto e della sua relativa manutenzione il proprietario o l'occupante limitatamente al periodo di occupazione. Normalmente, le manutenzioni straordinarie sono affidate al proprietario dell'abitazione, mentre quelle ordinarie all'occupante; inoltre, si deve sempre fare riferimento a quanto dettato nel contratto di locazione da voi stipulato.

Il climatizzatore inverter è dotato di un dispositivo elettronico, che aumentando o diminuendo il regime di rotazione del compressore, permette la modulazione della potenza erogata dalla macchina, in maniera proporzionale alla effettiva richiesta di 'freddo' o 'caldo, eliminando quindi dei continui attacca e stacca del motore (condizionatore classico on/off). La tipologia Inverter consentono di ottenere un risparmio di energia elettrica tra il 30 e il 60 % su otto ore di funzionamento continuo.

Tra i numerosi aspetti inerenti il risparmio energetico analizzati dal D.Lgs. n. 192/2005, viene qui focalizzata l’attenzione sull’Allegato I, relativo alle sostituzioni dei generatori di calore negli edifici esistenti, che sta creando molta confusione tra gli operatori del settore, in special modo tra i professionisti. In particolare, il comma 4 dell’Allegato I prevede che, in questi casi, sia necessario rispettare contemporaneamente molte condizioni.Una delle novità più importanti è che i nuovi generatori di calore siano dotati della marcatura di rendimento energetico pari a tre o quattro stelle così come definito nell’Allegato II del decreto del Presidente della Repubblica 15 novembre 1996, n. 660, e certificati certificati conformemente a quanto previsto nel decreto medesimo.
Cos'è il condizionatore a pompa di calore?
Viene chiamato a pompa di calore il climatizzatore d'aria che riesce a produrre sia il 'freddo' che il 'caldo'. Questo tipo di macchina può essere sia on-off (condizionatore classico) e sia Inverter.
Che cosa è lo ionizzatore?
E' un dispositivo in grado di generare ioni negativi, i quali inducono un effetto relax pari a quello che si trova in alcuni ambienti naturali ancora incontaminati. Svolge inoltre un azione anti-muffa per una migliore crescita delle piante, ha un effetto repellente per alcune varietà di insetti ed è ideale per prevenire disagi respiratori come asma e polmonite. Gli ioni possono anche favorire il sistema di circolazione del sangue ed incrementare le funzioni polmonari.

Generalmente negli split ad uso di piccole e medie entità mai, ma poichè tutto richiede un minimo di manutenzione, è buona abitudine pulire i filtri almeno una volta l'anno o comunque prima del periodo di cui ne faremo più uso, cioè l'estate.


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